lunedì 17 luglio 2017

IL VOLTO (DEFINITIVO?) DI CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE NEL TRIENNIO 2018/21





Rado il Figo torna sulle pagine di "Calcio e Altri Elementi" con una disamina relativa ai nuovi criteri di qualificazione alle coppe europee che prenderà il via dalla prossima stagione.


Premessa

Come ormai noto, l'appena cominciata stagione continentale 2017/18 è l'ultima prima dell'entrata a regime della (ennesima) riforma di Champions (CL) ed Europa League (EL). Nelle nostre sponde solo due aspetti hanno tenuto banco, entrambi riguardanti la CL: l'iscrizione anche della quarta classificata della 4ª federazione (fed) del ranking UEFA (posizione occupata, attualmente e per l'appunto, dall'Italia) e l'accesso diretto ai gironi di tutt'e 16 le rappresentanti delle prime 4 fed. Intuitivamente, non sono le uniche novità e l'UEFA già ad agosto 2016 aveva anticipato alcune delle restanti, senza però mai svelare l'aspetto integrale delle due competizioni.

Nel frattempo alcune indiscrezioni sono trapelate, in particolare di rimbalzo dalla federcalcio svizzera, tali da colmare la lacuna e poter presentare le presumibili future strutture dei due tornei: tuttavia, pur con il pregio della completezza e della coerenza (il piano di turni, qualificazioni e ingressi è perfetto), sul campo restano alcuni punti dubbi (per il sottoscritto).

Le Coppe oggi…

Prima di illustrare le nuove coppe, parto… dalle vecchie o meglio correnti. Nel 2017/18 si ha un lieve ritocco in EL, oltre a scontare l'entrata in scena effettiva del Kosovo, l'anno scorso rimasta sulla carta a causa del mancato rilascio delle necessarie licenze UEFA; il tabellone ufficiale dei turni d'ingresso nelle due competizioni (più sotto riportato), pubblicato nei regolamenti, è disegnato sotto le seguenti ipotesi semplificatrici, tali da garantire praticamente la presenza totale massima possibile (viene a mancare la “retrocessa” dalla CL in EL per non infrangere il tetto massimo di 5 rappresentanti):
a) tutte le squadre che hanno ottenuto il titolo sportivo richiesto sono in regola con gli altri requisiti necessari per l'iscrizione alla competizione di competenza;
b) gli unici titoli nazionali usati sono campionato e coppa;
c) i vincitori di coppa nazionale non sono iscrivibili via campionato né alla CL né all'EL;
d) il detentore (det) di CL e quello di EL non sono iscrivibili via tornei nazionali né alla CL né all'EL
e) il det di CL appartiene a una delle fed dalla 4ª alla 12ª;
f) il Liechtenstein, per la risaputa particolarità di allestire solo la coppa, è ipotizzato essere sempre fra la 25ª e la 45ª fed (per cui nei totali bisogna ricordare che esso non ha rappresentanti in CL e solo una in EL).

Le 238 partecipanti alla CL ed EL 2017/18 sono, pertanto, così distribuite:


Legenda. Fed.: federazione (individuata dalla posizione nella classifica per coefficiente 2015/16) ovvero detentore (Det) di CL (coppa CL) o di EL (coppa EL); 16: sedicesimi di finale; FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione (C: percorso campioni; L: percorso lega); P: squadre la cui stagione europea parte dal turno della colonna; Q: squadre qualificate dal turno precedente rispetto a quello della colonna; R: squadre partenti dal turno della colonna quali ripescate dalla CL; T: squadre totali del turno della colonna. Ogni casella della griglia indica le squadre (con un pallino se iscritte via campionato – il numero interno rappresenta la posizione – e con una coppa quale vincitore di coppa nazionale) delle federazioni della riga che iniziano la stagione dal turno della colonna. P. es.: la seconda casella in alto a sinistra indica che le prime tre di campionato delle federazioni dal 1° al 3° posto nella classifica per coefficiente partono dalla fase a gruppi di CL.


La piccola modifica in EL detta una “norma generale” della ripartizione delle rappresentanti via tornei nazionali, tale per cui ora tutte le fed ne hanno 3 a testa, tranne:
a) quelle dalla 52ª alla penultima (oggi la 54ª), che ne hanno 2;
b) l'ultima (la 55ª), che ne ha 1 sola (come il Liechtenstein).
La variazione potrebbe apparire inopportuna come tempistica ma in realtà è calibrata in prospettiva del nuovo volto delle coppe, ed è questo un altro punto a favore della ricostruzione reperita. Prima di presentarla, reputo utile ricordare quanto segue:
1) pur con 238 iscritte totali, 80 gareggiano in CL e 191 in EL. La differenza di 33 dipende dalle ripescate dalla prima alla seconda, così scaglionate:
1a) le 15 eliminate nel terzo turno di qualificazione (3Q) di CL accedono agli spareggi di EL;
1b) le 10 eliminate agli spareggi di EL accedono ai gironi di EL;
1c) le 8 terze classificate nei gironi di CL (e così eliminate) accedono ai sedicesimi di EL;
2) nel tabellone, P ha quella e più esatta definizione, e non la più semplice di “squadre partenti dal turno della colonna”, sempre a causa delle ripescate, anch'esse effettivamente da lì partenti per quanto “non in termini assoluti” ma solo “di competizione”;
3) pur posta come partente dal 3Q percorso lega (3QL), il det di EL è una “presenza fantasma”, non conteggiata in T a causa della sua posizione “ballerina”, potendo, infatti, iniziare (a seconda di ipotesi troppo articolate da riportare qui), anche dal 3Q percorso campioni (3QC) o direttamente dai gironi;
4) a causa di quanto sopra, il tabellone, anche qualora fossero realmente presenti tutte le squadre ivi contenute, è sempre soggetto ad aggiustamenti.

… e domani

È quindi tempo di presentare le coppe europee come saranno dal 2018/19; sempre seguendo le ipotesi semplificatrici, il nuovo tabellone dovrebbe avere l'aspetto sottostante:


Legenda. Fed.: federazione (individuata dalla posizione nella classifica per coefficiente 2016/17) ovvero detentore (Det) di CL (coppa CL) o di EL (coppa EL); 16: sedicesimi di finale; FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione (C: percorso campioni; L: percorso lega); PR: preliminari; P: squadre la cui stagione europea parte dal turno della colonna; Q: squadre qualificate dal turno precedente rispetto a quello della colonna; R: squadre partenti dal turno della colonna quali ripescate dalla CL; T: squadre totali del turno della colonna. Ogni casella della griglia indica le squadre (con un pallino se iscritte via campionato – il numero interno rappresenta la posizione – e con una coppa quale vincitore di coppa nazionale) delle federazioni della riga che iniziano la stagione dal turno della colonna. P. es.: la seconda casella in alto a sinistra indica che le prime quattro di campionato delle federazioni dal 1° al 4° posto nella classifica per coefficiente partono dalla fase a gruppi di CL.

In entrambe le competizioni vi è un turno in più, i “preliminari” (propriamente detti) posti a precedere il 1Q, e tutte le fasi prima dei gironi sono suddivise nei due percorsi “campioni” e “lega” (quindi anche in EL), di fatto partenti dal 2Q (e non più dal 3Q). Inoltre il tabellone torna a subire degli aggiustamenti solo se sono presenti dei posti vacanti, come avveniva fino al 2014/15.

Conferme

Inizio subito dalle conferme fornite dalla ricostruzione rispetto a quanto da me immaginato finora (e illustrato nell'ultima puntata della storia delle formule della massima competizione per club europea). Sul piano generale, la quarta della 4ª fed partecipa alla CL, così come la sua 6ª all'EL, mentre puntando l'attenzione sulla sola CL:
a) le 26 ammesse direttamente ai gironi sono i det di CL ed EL, le 16 rappresentanti totali delle prime 4 fed, la prima e la seconda della 5ª e 6ª e la prima di quelle dalla 7ª alla 10ª;
b) le squadre che si qualificano ai gironi sono 6, di cui 4 dal percorso campioni e 2 da quello lega;
c) tutte le eliminate prima dei gironi sono ripescate in EL.

Problemi, dubbi, perplessità, 36, 48.

Una prima differenza è nelle iscritte in CL, salite a 81 e non a 87, mancando all'appello le terze della 7ª, dell'8ª e della 9ª fed e le seconde della 16ª, della 17ª e della 18ª, partecipanti aggiuntive da me individuate esclusivamente sulla base di uno schema apparso nel filmato pubblicato dall'UEFA nell'estate 2016 (vedi illustrazione sottostante) dove erano spiegati i primi passi della riforma, ma effettivamente mai “ufficializzate” dalla medesima confederazione in alcun (altro) modo e negli articoli apparsi nel suo sito tutto aveva sempre lasciato intendere che gli incrementi si sarebbero fermati esclusivamente all'arcinota quarta della 4ª fed.


I dubbi sorgono in più parti del tabellone. A dire il vero, in CL ve n'è uno solo “diretto” ma si comincia…. subito, fin dal 1Q, il quale è a 4 squadre ma ne qualifica solo una al successivo. Poiché i giorni di gara restano sempre due (anche per coordinarsi con il calendario di EL), l'unica strada percorribile è una sorta di “final four” al rovescio, con due turni pertanto a partita secca (in sede unica? in casa di una delle due contendenti?).

In EL le perplessità puntano principalmente sulle ripescate, già di loro salite a quota 57, una vetta che reputo personalmente tanto elevata da apparire grottesca: a conti fatti, solamente a chi arriva primo, secondo o quarto nei gironi di CL non è concessa la seconda chance continentale in EL o, se preferite, il 70,37% di chi fa la prima, farà sicuramente anche la seconda. Proseguendo di questo passo, credo che si arriverà all'estremo per cui, p.es., la finale della scorsa EL sarà disputata da Manchester United (quale vincente della “prefinale” contro l'Ajax) e la Juventus (quale perdente dal Real Madrid della finale di CL).

Tralasciando le mie considerazioni personali, nella conferma riportata alla lettera c) manca la precisazione per cui i campioni eliminati in CL prima dei gironi sono ripescati in EL dove gareggiano… fra di loro, in quanto il suo “percorso campioni” è interamente ed esclusivamente loro dedicato, mentre in quello “lega” confluiscono le ripescate dell'analogo di CL e le iscritte in partenza in EL.
Qui qualcuno dovrebbe domandarsi come sia possibile, se la suddivisione in percorsi parte dal 2Q mentre i campioni sono eliminati fin dai preliminari, ricordando come a oggi, dove sono previsti i ripescaggi (a eccezione dei gironi), tutte le eliminate nel turno n di CL ripartono dal turno n+1 di EL. In effetti, tralasciando sempre i gironi dove nulla cambia su quest'aspetto, dal 2018/19 il piano dei ripescaggi segue lo specchietto sottostante.


Legenda. T.: turno (di eliminazione in CL per le righe, di partenza in EL per le colonne); FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione (C: percorso campioni; L: percorso lega); PR: preliminari. Ogni casella della griglia indica le squadre eliminate nel turno di CL che partono da quello di EL. P. es.: la prima casella in alto a sinistra indica che le 3 squadre eliminate nei preliminari di CL sono ripescate nel 2QC di EL.

Esistono quindi 2 turni di EL che “valgono doppio”, accogliendo le eliminate da due (e non uno) di CL:
a) il 2QC per quelle nei preliminari e nel 1Q;
b) i gironi dove, a dire il vero, confluiscono tutte quelle negli spareggi ma solo quelle del 3QL, poiché chi è battuto nel 3QC riparte (ancora) dagli spareggi.

Evidenti tutte le “disparità di trattamento” derivanti:
i) chi è eliminato nel 1Q di CL provenendo dai preliminari, è ripescato nel 2QC di EL ma avendo sulle gambe due (o tre) gare in più rispetto a chi è stato eliminato subito in questi ultimi;
ii) si rompe, e del tutto inspiegabilmente, nel 3Q la prassi odierna dove, a pari di turno di eliminazione in CL, corrisponde pari turno di ripescaggio in EL, mentre lì chi ha subito la battuta d'arresto nel percorso campioni deve disputare altre due gare prima di raggiungere i gironi di EL, dove è invece ammesso direttamente chi è eliminato nel percorso lega.

In EL si riscontrano ulteriori punti di rottura con la “continuità” odierna; prendendo in considerazione solo le iscritte via tornei nazionali (le P, per intenderci) e tralasciando gli spareggi, finora vale la seguente regola: se la fed migliore fra quelle aventi almeno una partente dal turno n occupa la posizione k, allora la fed nella medesima situazione nel turno n-1 occupa una posizione uguale o inferiore a k. Scorrendo il nuovo tabellone si vede subito che ciò non è più rispettato: infatti, nel 3Q la migliore fed è la 6ª ma nel 2Q è invece la 1ª. Ciò genera pertanto un'altra discontinuità, poiché i turni di partenza delle rappresentanti della medesima fed non sono più per tutte contigui, con l'eccezione posta in capo alle prime 5 (dove dai gironi si passa al 2Q, saltando il 3Q).

Vincitori e vinti

Chi trae profitto e chi subisce perdite dalla riforma? Tenendo presente che mantenendo (quasi) invariata la struttura dei tornei, inevitabilmente non si può migliorare una posizione se non peggiorandone altre, come ultimamente avviene troppo spesso in ambito UEFA, vantaggi e svantaggi sono distribuiti senza seguire alcuna logica apparente. Per meglio visualizzare la situazione, rielaboro il tabellone 2018/19 evidenziando con diversi colori le iscritte via tornei nazionali e da det in base alle differenze con la situazione attuale, e più precisamente:
a) in nero chi si vede confermato il turno di partenza (compreso il det di CL);
b) in verde chiaro chi parte un turno dopo e in verde scuro chi due turni dopo;
c) in rosso chi parte un turno prima;
d) in celeste la debuttante nella competizione e in blu se anche assoluta.


“Tirando le somme” di “premi e punizioni”, si ottiene il seguente specchietto, dove sono evidenziati i turni da disputare complessivamente in più o in meno rispetto al tabellone attuale, per competizione e in totale (e facendo valere doppio il verde scuro).


Legenda. Fed: federazione (individuata dalla posizione nel ranking di riferimento); Pallino nero: numero totale di turni in meno da disputare; Pallino nero: numero totale di turni in più da disputare; C: in CL; E: in EL; T: in totale. Ogni casella della griglia indica i turni in più o in meno da disputare rispetto al tabellone attuale. P. es.: la prima casella in alto a sinistra indica che le rappresentanti delle prime 3 fed disputano complessivamente un turno in meno in CL.

Si possono trarre le seguenti osservazioni principali:
- per 12 fed in CL (le 4 dalla 6ª alla 9ª, la 16ª, la 17ª e le 6 dalla 46ª alla 51ª) e ben 35 in EL (le 3 dalla 10ª alla 12ª e le 32 dalla 16ª alla 47ª) la situazione rimane immutata, anche se, in termini generali, solo per 4 la riforma è completamente neutra (la 16ª, la 17ª, la 46ª e la 47ª);
- se i vantaggi, presenti esclusivamente in CL, sono racchiusi nel ristrettissimo circolo delle prime 4 fed, è abbastanza evidente che la 4ª (cioè… la peggiore di esse) sia la vera “vincitrice”: infatti, le prime 3 abbinano la quarta ammessa direttamente ai gironi di CL alla sesta costretta a partire un turno prima in EL, mentre la 4ª conosce il “premio doppio” di terza e quarta ai gironi di CL e senza subire alcuna penalizzazione in EL. Non solo: è pure l'unica fed a ritrovarsi una debuttante per torneo e, quindi, con un'iscritta totale in più;
- come anticipato, al di fuori delle 5 eccezioni summenzionate, tutte le fed vedono almeno una loro rappresentante costretta a partire un turno prima, ma pure in questo caso è facile rilevare i veri “sconfitti”. Se si può rintracciare una logica meritocratica per quel che riguarda le posizioni in coda (le ultime 4 fed hanno tutte le loro squadre con un turno aggiuntivo da giocare, fardello limitato alle sole di EL per la 50ª e la 51ª), questa si smarrisce per le altre, poiché riguardano la 5ª (toccata nella sua peggiore rappresentante in CL e in EL), l'11ª e la 12ª (colpite le loro squadre di CL) e soprattutto la 15ª (dove sono le prime tre di campionato a essere penalizzate);
- infine, esistono altre formazioni beneficiate dalla riforma non evidenziate dal tabellone rielaborato: sono le eliminate in CL prima del 3Q (salite fra l'altro da 22 a 33) ora ripescate anch'esse in EL, nonché quelle nel 3QL (scese da 5 a 4) ammesse direttamente ai gironi e non più agli spareggi di EL.

Giustificazioni tecniche dei cambi in CL?

Proseguo ora concentrandomi esclusivamente sull'analisi del nuovo volto della CL, poiché, innegabilmente, quanto accade in EL è solo un riflesso delle variazioni occorse nella prima.

L'UEFA non ha mai negato come tutte le riforme succedutesi in CL siano volte a favorire le fed (e relativi club) cui appartengono le emittenti più generose nell'acquisto dei diritti tv. P.es.: l'accesso diretto ai gironi fu introdotto nel 1994/95 dalle spinte dei network inglesi e tedeschi, i cui indici d'ascolto erano insoddisfacenti per l'assenza di club connazionali in tale fase, in quanto incapaci di qualificarvisi dal campo (tranne una volta). Tuttavia, la confederazione europea ha sempre mantenuto un “legame sportivo” alle sue concessioni: infatti, anche nel 2018/19 le fed ad avere 4 rappresentanti in CL sono le prime 4 del ranking e non le 4 di riferimento delle televisioni che hanno messo più valsente nelle tasche dell'UEFA. La “speranza sottesa” è che, ovviamente, le due realtà coincidano: quando ciò non avviene per lungo tempo, si aggiusta il tutto “allargando” o “restringendo” la fascia delle fed di élite.

Ciò… ammesso e premesso, si possono riscontrare anche motivazioni tecniche a supporto della riforma? Ricordo che, rispetto al passato, le nuove squadre ammesse ai gironi non si sono semplicemente affiancate alle precedenti ma hanno anche sostituito alcune di queste poiché le formazioni partenti da tale fase sono passate da 22 a 26 ma i “volti nuovi” sono 6 e non 4. Infatti, se si sono aggiunte la terza della 4ª fed, le 4 quarte delle prime 4 e il det di EL, al contrario le 2 prime dell'11ª e della 12ª ora iniziano dagli spareggi.

Nelle tabelle che seguono, per meglio ricordare visivamente il “trattamento ricevuto” per effetto della riforma dalla singola fed nella sola CL, userò nuovamente i colori verde, a indicare quelle le cui rappresentanti giocano complessivamente un turno in meno (con la tonalità scura per la 4ª, la più beneficiata di tutte, come già illustrato), e rosso, per quelle le cui rappresentanti ne giocano uno in più, col granata riservato a chi, invece, deve sorbirsene ben due aggiuntivi, mentre “restano in bianco” le realtà non toccate in alcun modo.
Tutti i dati riportati si riferiscono, poi, all'arco temporale dalla stagione 2009/10 (la prima in cui in CL vi furono 22 ammesse direttamente ai gironi e, soprattutto, i turni precedenti suddivisi in due percorsi) alla scorsa 2016/17, al fine di avere un contesto omogeneo di analisi.

Per prima cosa verifico la capacità delle “piazzate” (R, identificate dal pallino con la posizione in campionato), cioè di chi disputa il percorso lega, di qualificarsi ai gironi (Q) nelle 8 stagioni considerate. Nella tabella sottostante sono pertanto evidenziate, p.es., le qualificazioni della quarta della 4ª fed in quanto tale, a prescindere da chi occupasse in quel momento detta posizione. Infine, la doppia linea divide le piazzate che partono dagli spareggi dalle altre.


Il responso appare chiaro: per le quarte delle prime 3 fed i preliminari sono quasi un “riscaldamento”, avendoli superati in 18 casi su 23 (e non 24, a causa del Tottenham “retrocesso” in EL nel 2012/13 per far posto al det Chelsea), per un lusinghiero 78,3%. Appare così ingiustificata la “promozione” a loro pari della 4ª fed, il cui 50% di qualificazione, semmai, la rende (mediamente) simile più alle due fed che la seguono rispetto alle tre che la precedono. Desolante lo score delle ultime 6 in lista, col loro 2,1%, che si traduce in uno 0 su 40 per le 5 in coda.

Rielaboro ora la tabella, inserendo le 19 fed (identificate dalla sigla FIFA) che almeno una volta hanno affrontato il percorso lega, ordinate secondo il ranking 2010/15 che ha fissato iscrizioni e turni d'ingresso dell'ultima CL. A fianco delle qualificazioni ottenute, fra parentesi riporto il numero di tentativi. Contrariamente alla prima versione, qui conta la nazionalità della piazzata e non la sua posizione: p.es., per l'Italia si fa riferimento a quanto ottenuto dalle sue quarte fino al 2011/12 e dalla sue terze successivamente.


Le conclusioni precedenti risultano ancora più marcate: per le 3 prime fed, il percorso lega è una mera formalità, coll'87,0% di esiti positivi; anzi, affrontare le inglesi equivale finora a una condanna certa. Pertanto, appare sempre meno giustificato il doppio premio elargito all'Italia quarta: bisogna scendere fino all'Ucraina ottava per veder riapparire il suo misero 25,0%, con Portogallo, Francia e Russia, le più immediate inseguitrici degli Azzurri che ribattono con un rendimento superiore al doppio (62,5%). Anche qui, chi sta in fondo ha poco da lamentarsi: dai Paesi Bassi in giù si registra un avvilente 1,8%, che scende alla 0 su 48 escludendo gli Oranje.

Nella prossima tabella, ritorno alla “visione” delle fed per posizione nel ranking, e valuto il numero di qualificazioni agli ottavi di finale, confrontando quanto ottenuto da chi dal 2018/19 non avrà più l’accesso diretto ai gironi con quanto realizzato da chi lo sostituirà. Alcune avvertenze:

a) accanto ai campioni dell'11ª e 12ª fed, ho inserito anche quello della 13ª fra i prossimi “esclusi”, conteggiando solo i casi in cui è partito direttamente dai gironi;
b) al contrario, fra le “sostitute”, mancano il det di EL, al momento fermo al doppio caso del Siviglia (qualificazione fallita nel 2015/16 e centrata nel 2016/17), troppo esiguo per far testo, e la quarta della 4ª fed, finora impegnata (di principio) in EL.


Le risposte ottenute sono ancora inequivocabili: solo nel 14,3% dei casi i 3 campioni “defenestrati” hanno superato quella fase a gruppi loro garantita dalla riforma Platini, obiettivo che scende desolatamente a 1 riuscita in 16 tentativi se si esclude la 13ª fed, mentre le 4 subentranti rispondono con un rispettabile 41,9%, ancor più lusinghiero ricordando che devono affrontare anche gli spareggi, che s'innalzerebbe al 42,4% inserendo il Siviglia e al 43,4% considerando solo le prime 3 fed, comunque sempre molto vicini alla soglia ideale dell'1 su 2.

Il campo fornisce quindi un riscontro positivo all'accesso diretto ai gironi delle quarte delle prime 3 fed a scapito delle prime dell'11ª e della 12ª, mentre è totalmente ingiustificata l'apertura (doppia, fra l'altro) concessa alla 4ª.

Quali bandieruole al vento

Ho anticipato in premessa come gli organi d'informazione sportiva nostrani si siano espressi positivamente sulla prossima riforma della CL, però così effettuando una drastica inversione di tendenza. Prendo ad esempio il Guerin Sportivo che, addirittura, se ne era fatto promotore seppur in termini più attenuati, suggerendo la parificazione della 4ª fed all'attuale situazione delle prime 3 (cioè, 3 squadre ai gironi e 1 agli spareggi): a sostegno, avendo riconosciuto la scarsità dei risultati ottenuti dai nostri club nelle coppe, esclusivamente la mole di diritti tv pagati dalle nostre emittenti (per l'appunto). Ebbene, all'epoca della ricordata innovazione del 1994/95, la medesima testata non aveva lesinato aspre stoccate verso l'UEFA per il favore concesso a Germania e Inghilterra, definendo disdicevole la supremazia accordata al denaro sui valori tecnici.

Naturalmente è lecito nel tempo cambiare opinione, però qui si ha la strana sensazione di essere di fronte, per rimanere in tema, a quanto accade col “calcio spezzatino”, boccone indigesto quando lo offrono gli altri salvo diventare piatto prelibato se appare nel nostro menù, visto che si continua a scagliarsi contro gli anticipi della Serie A di mezzodì (disputati per essere “televisti” in Asia) e all'allargamento dei Mondiali a favore delle nazionali della AFC, ricche ma non di talento. Insomma, se la pecunia degli altri è vile, la nostra non olet.

Non solo: all'atto dell'ufficializzazione della riforma, sempre il Guerin Sportivo chiosava sulla sua bontà anche per gli aspetti positivi ricadenti sulla Serie A, un torneo ormai monosquadra nella lotta allo scudetto e, come ricordato, pure scarsamente competitivo a livello internazionale, dove si riaccenderebbe l'interesse per la conquista delle posizioni di rincalzo fino alla quarta grazie all'ammissione dei gironi di CL. Onestamente, sono molto curioso di verificare se tali affermazioni manterrebbero uguale tenore se, in luogo dell'Italia, fossero altre realtà a beneficiare di un'innovazione che finisce per… aumentare il numero di formazioni mediocri presenti nella massima competizione europea per club!



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