lunedì 3 novembre 2014

LA STORIA (UFFICIALE E NON) DEL RANKING UEFA PER NAZIONALI: DAL 2010 AL 2014

Penultimo appuntamento con la storia del ranking Uefa per nazionali a cura di Rado Il Figo (per le puntate precedenti: http://mds78.blogspot.it/search/label/Storia%20del%20Ranking%20Uefa%20per%20Nazionali).


SUDAFRICA 2010

1° metodo

Ritornano, dopo una breve vacanza, gli spareggi, ora coinvolgenti le 8 migliori seconde: sono così stralciate le gare valide per Irlanda-Francia, Portogallo-Bosnia ed Erzegovina, Grecia-Ucraina e Russia-Slovenia. Serbia e Montenegro si dividono, ma solo la seconda diventa esordiente, ereditando la prima i risultati conseguiti da unite.

































































Divertente; proprio quando si è deciso di abbandonarlo, il 1° metodo “anticipa” il podio Mondiale nell’ordine esatto: Spagna prima, Olanda seconda e Germania terza. Una volta tanto, quindi, i successi nelle eliminatorie sono replicati, tali e quali, nelle fasi finali. A guardar bene, nulla da obiettare sull’affermazione spagnola, essendosi gli iberici imposti nei due tornei interessati, mentre qualche dissenso potrebbe arrivare dal secondo posto degli olandesi rispetto al terzo dei tedeschi, ricordando che entrambi hanno perso una finale contro gli spagnoli, ma i primi hanno abbinato un’eliminazione ai quarti, i secondi un terzo posto. Tuttavia, gli Orange fanno pesare il percorso netto centrato nelle eliminatorie mondiali.

L’Italia è quarta, addirittura con la medesima media punti complessiva tedesca: sicuramente gli Azzurri sarebbero stati ben felici se il ranking avesse proseguito di un altro gradino la sua opera “divinatrice”. Nel campo delle differenze, il ritorno nell’arena mondiale fa guadagnare alla Svizzera 10 posizioni in più; viceversa la Polonia, proprio quando pareva tornata non tanto agli antichi splendori quanto almeno a farsi vedere costantemente nelle fasi finali, fallisce l’appuntamento sudafricano e perde 13 posti retrocedendo al 25°. Il Montenegro, un po’ deludente, stacca un esordio da 29°.

2° metodo

Gli spareggi sopra ricordati valgono 12.000 punti di bonus a testa per Bosnia ed Erzegovina, Francia, Grecia, Irlanda, Portogallo, Russia, Slovenia e Ucraina.

































































È il primo torneo in cui è applicato il 2° metodo: tuttavia la classifica qui sopra riportata è inedita, esattamente come le precedenti (e le successive). Infatti, il ranking UEFA è usato solo per i sorteggi delle eliminatorie e delle fasi finali degli Europei, per cui è pubblicato non al termine di un torneo bensì delle sue qualificazioni; in pratica, tiene conto non di tre cicli ma di due e mezzo. Tuttavia, nulla vieta di aggiornarlo a “tornei completati” come nelle presenti ricostruzioni, o anche mensilmente come quello FIFA; in effetti, il primo ufficialmente emesso dalla UEFA, seppure a titolo “esemplificativo”, è datato 28 settembre 2009 e vi primeggiava la Spagna.

Ancora più divertente: i primi 4 posti del ranking “new style”, ritenuto dalla critica unanime più completo e quindi più affidabile, sono gli stessi identici di quelli consegnati dal ranking “vecchia maniera”. Anzi, il parallelismo continua consegnando il Montenegro esordiente da 29° posto e una Polonia gambero seppure una posizione più su (24ª) e con perdite minori (-9). A cambiare è il canguro, un’Irlanda del Nord che non combina nulla di rilevante in termini assoluti, come indica il suo piazzamento (27ª), ma è l’unica a guadagnare 8 posizioni. Da sottolineare come vincitore di tappa sia l’Olanda, superata in finale, e solo agli sgoccioli dei supplementari, dalla Spagna, a un passo da un incredibile 100% di vittorie nelle 15 gare disputate.

Differenze


Come ampiamente evidenziato, per la prima volta non si registra alcuna differenza fra i due podi (ovvero ai primi 4 posti). Di conseguenza, la Spagna firma la 7ª doppietta della storia, dopo un’attesa di 14 anni dall’ultima (la tedesca del 1996).

POLONIA/UCRAINA 2012

1° metodo

Croazia-Turchia, Bosnia ed Erzegovina-Portogallo, Montenegro-Repubblica Ceca ed Estonia-Irlanda sono gli ormai consueti spareggi scomputati dal ranking. Italia-Serbia, interrotta dopo qualche minuto per intemperanze dei tifosi ospiti, è assegnata 3-0 a tavolino a favore degli Azzurri.

































































Sono gli anni recenti del dominio delle Furie Rosse spadroneggianti in campo e nel ranking: al terzo torneo maggiore di fila in carniere (primato assoluto, “sporcato” dai flop in Coppa delle Confederazioni, generalmente non considerata) corrisponde la seconda affermazione consecutiva nella classifica UEFA, la seconda “doppietta” targata Spagna e l’ottava della storia. È un primato pesantissimo, come se non bastasse: percorso netto, come non accadeva a una capolista dal 2004, ma, soprattutto, col record di gare disputate, un 18 su 18 mai visto prima (e nemmeno dopo, al momento).

Non sono solo glI iberici a confermarsi, però: Olanda, Germania e Italia restano alle spalle della Spagna nel medesimo ordine del precedente aggiornamento. E se si pensa che al quinto posto si trova l’Inghilterra, sesta all’indomani dell’ultima Coppa del Mondo, la sensazione di leggere una fotocopia in vetta è fortissima.

In un clima di dejà vu in testa, può sorprendere il pullulare di doppie cifre nell’ambito delle differenze: in positivo capeggia il +14 della Bosnia ed Erzegovina (da 28ª a 14ª), seguito a ruota dal +13 di Ungheria (da 32ª a 19ª) e Irlanda (da 26ª a 13ª) e dal +11 dell’Ucraina (da 22ª a 11ª) esentata dalle eliminatorie europee e incapace di superare le mondiali; in negativo, primeggia il -18 della Bulgaria (da 19ª a 37ª) in crisi nera, che mette in fila il -12 della Romania (da 16ª a 28ª), anch’essa in decadenza, e il -11 della Repubblica Ceca (da 11ª a 22ª), che comunque centra la qualificazione europea, e della Polonia (da 25ª a 36ª), anfitrione in coppia dell’occasione.

2° metodo

Bosnia ed Erzegovina, Repubblica Ceca, Croazia, Estonia, Irlanda, Montenegro, Portogallo e Turchia beneficiano dei 12.000 punti di bonus a testa per gli spareggi disputati. Per Polonia e Ucraina, organizzatrici, rimando ogni spiegazione al prossimo aggiornamento.


Francamente c’è poco da stupirsi nel vedere la Spagna in testa: stiamo parlando della nazionale che ha vinto tutti e 3 i tornei considerati, ed è la prima volta che accade, e l’unica cosa a sfuggirle è il tris di vittorie nei coefficienti di ciclo, superata dall’Olanda finalista nell’ultima Coppa FIFA. Sorprende, invece, leggere i medesimi nomi nelle prime sei posizioni, e con un’unica inversione: infatti, mentre Italia e Inghilterra si confermano, rispettivamente, quarta e quinta, la Germania spodesta l’Olanda dal secondo posto, facendo valere la semifinale raggiunta a Euro2012 contro la precoce eliminazione ai gironi degli olandesi.

Nel campo delle differenze, in negativo abbiamo il -13 della Bulgaria sprofondata al 34° posto, in positivo non si va oltre il +8 dell’Irlanda ora 17ª.

Differenze


Dopo i tempi in cui i podi svariavano allegramente, l’introduzione del 2° metodo pare avvenire in epoche in cui è lecito chiedersi se vi era effettivamente la necessità del cambio operato. Se nel 2010 erano i primi 4 posti a ripetersi fedelmente, ora dal 1° al 5° leggiamo gli stessi nomi e, se Germania e Olanda non si fossero divertiti a scambiarsi di posizione fra la seconda e la terza, pure nel medesimo ordine.

Conseguentemente, la Spagna firma l’ottava “doppietta” della storia, la seconda sia personale sia consecutiva (imita la Germania Ovest 1982-84).

BRASILE 2014


1° metodo

Come da norma, sono scomputati gl’incontri Islanda-Croazia, Portogallo-Svezia, Ucraina-Francia e Grecia-Romania, spareggi fre le 8 migliori seconde.

































































Dopo 18 anni di attesa, e due terzi posti di fila, la Germania ritorna in vetta, a degno coronamento di un periodo a rincorrere un titolo in campo, iniziato nel 2002 e culminato coll’affermazione nella Coppa FIFA appena conclusasi, con tanto di 7-1 rifilato ai padroni di casa brasiliani, dopo un’estenuante incetta di piazzamenti d’onore (2 finali perse e 3 eliminazioni in semifinale in 7 tornei). A livello di numeri, fa ancora più rabbia l’inopinato pareggio interno per 4-4 subito dalla Svezia nelle ultime qualificazioni, e dopo essere stati avanti 4-0 (!), che priva i tedeschi di un percorso netto da favola lungo ben 20 partite a infrangere il recente primato spagnolo.

L’Olanda è seconda, per la terza volta di fila (è proprio destino?), serie da primato (condiviso coi tedeschi), alla quinta presenza consecutiva ai primi due posti, record assoluto. La Spagna si tiene aggrappata al terzo posto a replicare l’ultimo podio, seppur con lo scambio fra gradino alto e basso. La deludente Italia è quinta, e la posizione perduta è frutto dei troppi pareggi delle ultime qualificazioni. Belgio (+18), Islanda (+14) e Armenia (+13) si dimostrano in rapida crescita e attesa, anche se solo i Diavoli Rossi vanno in Brasile, fermandosi ai quarti, mentre gli isolani cedono agli spareggi (traguardo comunque per loro storico) sfiorati dall’Armenia. La Lettonia a 10 anni esatti dall’unica fase finale giocata, perde -12 posizioni e scivola 39ª.

2° metodo

Dopo soli due tornei di applicazione concreta, l’UEFA decide di ritoccare il 2° metodo rimodulando i bonus: la molla è l’allargamento della fase finale degli Europei a 24 squadre, la cui struttura ricalca esattamente quella dei Mondiali (seppur con 8 squadre in meno). Se, pertanto, era ovvio adeguare i bonus dei due tornei parificandoli, come fatto, non si comprende invece la necessità di cambiarne alcuni valori. Infatti, ora non si fa più distinzione fra le due competizioni, e si assegnano 4.000 punti per ogni gara di spareggio (-2.000), 8.000 per ogni gara di girone finale (+2.000 per i Mondiali, -1.000 per gli Europei) e 12.000 per ogni gara valida quale ottavo di finale (+3.000). Un’altra pecca è l’inefficacia retroattiva dei nuovi bonus: in altre parole, i coefficienti di ciclo precedenti a Brasile 2014 restano invariati così come elaborati originariamente. Se da un lato, ciò semplifica le cose senza doverli ricalcolare, dall’altro si creano delle evidenti ingiustizie in quante sono valutate in modo difforme situazioni identiche.

È però introdotta un’altra modifica che mi permette di completare il discorso sospeso nel precedente aggiornamento su Polonia e Ucraina. L’UEFA ha stabilito che il cc degli organizzatori sia integrato dalle eliminatorie non più del torneo precedente bensì del più recente, inteso come l’ultimo disputato nel momento in cui si calcola il cc. Senza addentrarmi nei particolari, basti sapere che il cc2012 di Polonia e Ucraina è calcolato solo al termine delle eliminatorie di Brasile 2014, che a questo punto diventa il torneo più recente! In poche parole, il cc comprende le gare della fase finale di Euro 2012 e delle qualificazioni a Brasile 2014 (e non più a Sudafrica 2010). In realtà, l’UEFA ha generato un terrificante mix fra nuovo e vecchio, tant’è che il cc 2012 di Polonia e Ucraina è calcolato col vecchio algoritmo applicato alle partite scelte coi nuovi dettami; non solo, ma per l’Ucraina, gli spareggi di Brasile 2014, valgono 12.000 punti di bonus per il cc2012 e 8.000 per il cc 2014!

In conclusione, i ritocchi apportati sono tali per cui:
- il cc degli organizzatori della fase finale si calcola ora integrandolo colle partite di qualificazione del torneo successivo (e non più precedente)-  conseguentemente, il ranking è aggiornato non più al termine del torneo di riferimento, bensì a conclusione delle qualificazioni di quello successivo, sempre che non si tratti di un Mondiale ospitato da una nazionale non europea (come il caso presente).
Tornando a Brasile 2014, per gli spareggi succitati e applicando i nuovi bonus, Croazia, Francia, Grecia, Islanda, Portogallo, Romania, Svezia e Ucraina beneficiano di 8.000 (e non più 12.000) punti supplementari a testa.


In testa e in coda si leggono gli stessi nomi, e le variazioni sono nell’ordine di un posto in più o in meno. Partendo dall’alto, si confermano ai primi 6 posti Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna; tuttavia, se olandesi e italiani restano ancorati, rispettivamente, in 3ª e 4ª piazza, tedeschi e spagnoli, da un lato, e inglesi e portoghesi, dall’altro, si “scambiano i ruoli”. Con un “cammino regolare di avvicinamento”, pertanto, la Germania riacciuffa il primo posto perduto nel 2008, scalzandovi la Spagna che lo occupava dal 2010, e che dal 2002 (con l’unico buco del 2006) è cliente abituale delle prime due posizioni. Si potrebbe obiettare che gli iberici hanno vinto 2 dei 3 tornei considerati, e i tedeschi solo uno; però nel ranking prevale la continuità e la Germania, quando non s’è affermata, è sempre arrivata in semifinale, la Spagna invece s’è arrestata ai gironi.

Come antipato, anche in coda si assiste a una replica: partendo dal basso, San Marino, Andorra, Malta, Fær Øer, Liechtenstein, Kazakistan e Lussemburgo si confermano agli ultimi sette posti, e solo i lussemburghesi sono riusciti a scavalcare i kazaki avanzando di un gradino. Meno male che si afferma non esistere più i materassi.
Nel campo delle differenze, si vedono solo due doppie cifre, entrambe positive: il Belgio 14° si dimostra in rapida ascesa col suo +19, che sopravanza il +12 della Bosnia ed Erzegovina decima ed esordiente mondiale; in negativo, non si va oltre il -8 dell’Irlanda del Nord passata da 31ª a 39ª.

Differenze


Ennesimo podio confermato nei tre nomi, e con l’unica variante di chi deve stare subito dietro la capolista tedesca: Olanda o Spagna? La Germania firma così la nona “doppietta” della storia, la quarta personale (primato), la terza consecutiva seppur con nazionali diverse (altro primato).

Appuntamento alla prossima settimana con il penultimo pezzo di questo lungo speciale in dieci parti, dedicato ai resoconti storici.

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