sabato 15 novembre 2014

ALTRI ELEMENTI - NUOTO IN CORSIA: QUAL E' LA NAZIONE PIU' FORTE DI SEMPRE IN VASCA CORTA?

Torna Luca Soligo con i suoi approfondimenti legati al nuoto. Oggi prende il via uno speciale in tre parti sugli imminenti Campionati Mondiali di Nuoto in vasca corta.



Dal 3 al 7 dicembre si terranno a Doha, in Qatar, i Campionati Mondiali di nuoto in vasca corta, giunti quest’anno alla dodicesima edizione. Nati nel 1993, i mondiali in vasca corta si disputano con scadenza biennale (dal 2000 negli anni pari) e rappresentano la vetrina più importante della stagione natatoria in vasca da 25 metri. La rassegna è stata ospitata 5 volte da nazioni europee ma mai dall’Italia, che in realtà avrebbe dovuto essere sede proprio dell’edizione 2014 (la candidatura di Catania purtroppo è saltata per questioni economico-burocratiche).


Il nuoto in vasca da 25 metri è talmente diverso dal nuoto in vasca da 50 metri da poter quasi essere considerato un’altra disciplina. I record del mondo sono molto più bassi e gli specialisti della vasca corta non sempre riescono ad ottenere gli stessi risultati in vasca lunga. La vasca da 25 necessita di una discreta specializzazione da parte degli atleti, i quali però spesso utilizzano le competizioni in vasca corta soltanto come viatico preparativo alla stagione estiva, ovvero quella in vasca lunga.

I mondiali in vasca corta sono nati perlopiù come manifestazione dimostrativa e sono relativamente più giovani rispetto all’altra grande gara-spettacolo della stagione in vasca corta, la FINA World Cup (la quale si disputa ogni anno su più tappe fin dal 1989). Rispetto alla FINA World Cup, che ha una classifica a punti e premia un vincitore unico per sesso al termine delle varie tappe, i mondiali in vasca corta assegnano medaglie per sesso e gara, proprio come i mondiali in vasca lunga. Se c’è un evento in vasca corta al quale gli atleti elite tengono particolarmente (e che quindi, se decidono di parteciparvi, preparano con cura) sono proprio i mondiali.

Analizzeremo la storia dei mondiali in vasca corta cercando di scoprire, nelle prossime righe, quale sia la nazione più forte di sempre in questo evento. Lo faremo attraverso tre graduatorie:

- Il medagliere classico
- Il medagliere per sesso
- Il medagliere per abitanti

IL MEDAGLIERE CLASSICO

Come già fatto in occasione degli europei di quest’estate, valutiamo innanzitutto il medagliere “classico”: vince chi ha più ori, a parità di ori si contano gli argenti e poi i bronzi.


Negli Stati Uniti la vasca da 25 metri è quasi inutilizzata (nei college si nuota o in vasca da 50 metri oppure su distanze in yards) ma nonostante ciò la nazione a stelle e strisce domina nettamente il medagliere storico. Lo strapotere numerico e qualitativo statunitense è talmente evidente che risulta quasi imbarazzante, soprattutto perché gli USA lasciano, in questo caso, a 40 medaglie di distanza (di cui 28 d’oro) l’altra nazione dominatrice del nuoto mondiale, ovvero l’Australia. Terza piazza per la Cina e fuori dal podio l’Europa.



Da notare come dal quinto posto in poi, le nazioni viaggino a meno di 20 ori totali, che significa (con un totale disputato di 11 edizioni) nemmeno due ori per edizione. Menzione d’onore per la Svezia, nazione dalla grande tradizione di specialisti della vasca corta, che si piazza al quarto posto ma con una distanza di ben 40 medaglie dalla Cina terza.

Per trovare l’Italia dobbiamo scendere al ventunesimo posto del ranking: i mondiali in vasca corta sono stati spesso lasciati in secondo piano, sacrificati sia dalla federazione che dagli atleti elite azzurri in onore di più elevati obiettivi nella stagione in vasca lunga (questo almeno nelle dichiarazioni).

IL MEDAGLIERE PER SESSO

Scopriamo quale nazione vince invece il medagliere suddiviso per sesso, partendo dai maschi.



Sempre gli Stati Uniti e sempre di dominio si tratta: anche se per “solo” 11 medaglie d’oro, gli States precedono l’Australia, mentre la Russia risale al terzo posto superando di tre ori Gran Bretagna e Brasile. Piccolo passo avanti per l’Italia, che negli anni d’oro ha goduto di parecchi buoni piazzamenti maschili (13 argenti, quarto dato assoluto maschile) sia individuali che in staffetta.


Cambiano i piazzati ma non il leader: anche tra le donne gli Stati Uniti dominano la scena, con la Cina che segue a 6 ori di distanza. L’Australia scende al terzo posto mentre torna al quarto, grazie alle sue regine della velocità, la Svezia. La nostra Italia scende giù fino al ventiduesimo posto, inesorabilmente scavalcata da nazioni con tradizione ed atlete ben più portate alla vasca corta.

MEDAGLIERE PER ABITANTI

Come analizzato in occasione degli Europei in vasca lunga, anche in questa sede proviamo a stilare una classifica che valuti le medaglie ottenute da ogni nazione proporzionandole alla base demografica a disposizione, ovvero al numero di abitanti. L’obiettivo, sempre molto ambizioso, è quello di determinare chi ha lavorato meglio con il materiale umano a sua disposizione. Prima di iniziare, qualche precisazione:

- Il calcolo viene effettuato dividendo il numero di medaglie vinte per il numero di abitanti della nazione (indicato in milioni di abitanti). Il numero ottenuto è riportato nella tabella sotto la colonna denominata K.
- I dati relativi alla popolazione sono espressi in milioni di abitanti, e sono tratti dal dato più recente disponibile (fonti: Wikipedia e Fondo Monetario Internazionale)
- Come per gli Europei in vasca lunga, precisiamo il “caso” Far Oer. Le Isole Far Oer vantano una popolazione totale di 49057 abitanti (dato del 2010). Nel 2012 Pal Oensen si è aggiudicato il bronzo nei 1500 stile libero: questo fa sì che il dato relativo alla sua nazione di appartenenza sia praticamente imbattibile, poiché il numero di medaglie conquistate (1) viene diviso per il numero di abitanti (0.05 milioni). Questo dato viene riportato in alto e lo definiremo, per comodità, fuori classifica.

Ecco a voi il medagliere per abitanti dei mondiali in vasca corta.


In Australia il nuoto è uno degli sport nazionali e quindi la federazione Aussie dovrebbe incorniciare questa classifica e tenerla ben visibile nella propria bacheca. Con ben 7,88 medaglie per milione di abitanti, la terra dei canguri svetta su tutte le 48 nazioni che hanno conquistato almeno un podio ai mondiali in vasca corta. Per il nuoto australiano è un dominio completo, in quanto nessuno ha vinto così tanto nemmeno nelle sezioni oro (2,68), argento (3,03) e bronzo (2,16). La rivincita dei piccoli stati è evidente in questa graduatoria: troviamo al secondo posto la Svezia ed al terzo la Slovenia, mentre Danimarca e Bahamas chiudono la top five. Ma che fine hanno fatto gli Stati Uniti? Con una base di 316 milioni di abitanti, il risultato è di sole 0,7 medaglie per milione (22esimo posto). Il piazzamento è anche incoraggiante se si nota che la Cina è 46esima (e terzultima) con il punteggio di 0,08 medaglie.




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